top of page

Il Paese di LA GALA 

Da wikipedia e da "la voce del longano"

 

 

E’ una delle più popolose frazioni collinari, dove l’insediamento umano è presente sin dall’epoca preistorica. Nel medioevo Gala era un luogo centrale, Barcellona ancora non c’era, Castroreale era in formazione.

Rappresenta inoltre  il luogo dove è iniziata la storia  artistico-architettonica di Barcellona Pozzo di Gotto, che  affonda le sue radici  negli interventi di organizzazione agricola del territorio attuata dai monaci basiliani intorno all'XI secolo in Val Demone con la costituzione di veri e propri centri aziendali. Scrive lo storico Illuminato Peri (Uomini città e campagne in Sicilia dall' IX al XIII secolo, Laterza Bari, 1982, p. 43): "C'era bensì una dinamica volenterosa, ancor se non di rado asfittica, che ebbe manifestazione nell'attacco alle fiumare, e cioè nell'impegno a popolare e sfruttare quanto più largamente gli spazi e le possibilità che offrivano gli irrequieti rivoli avanti di esaurirsi nel mare. L'attacco alle fiumare si sviluppò nei territori di Castroreale promotori i Basiliani di S. Maria di Gala...".

 

Conobbe il paganesimo e la dominazione musulmana. A Gala, allora facente parte del territorio di Castroreale, i monaci edificarono un monastero, utilizzando le fondazioni ed i resti di un "castrum" fortificato di epoca romana, dove sorgeva pure un colosso di marmo bianco, raffigurante forse una divinità pagana.

La chiesa, che pare esistesse già nel VII secolo, venne fatta ricostruire dal Re Ruggero nel 1105.

Dopo la vittoria del conte Ruggero del Bosso sopra i saraceni divenne un fervoroso centro di cultura basiliana per le prerogative speciali che Ruggero accordò all'Ordine di San Basilio, riconfermate con diploma della sposa contessa Adelasia.

All'interno pare che fosse affrescato con scene della vita di Santa Venera, nata secondo la tradizione proprio in territorio di Gala nel X secolo. Vi fece i suoi studi il dotto teologo barcellonese Eutichio Aiello, che ne divenne l'Abate perpetuo. Della chiesa oggi rimangono scarse tracce, sopravvive solo il relitto del campanile del XVII secolo. Il degrado del complesso architettonico iniziò dopo l'abbandono del luogo da parte dei monaci nel 1776 al fine di spostarsi in un posto più vicino alla città, dove edificarono un nuovo monastero nel quartiere Immacolata. Tutto l'insediamento è stato ora riutilizzato e trasformato in abitazioni, stalle e magazzini che ne hanno stravolto l'immagine originaria.

 

Fino al XVI secolo la frazione di Gala era sottoposta alla giurisdizione civile di Castroreale, ma dal punto di vista ecclesiastico era soggetta agli Abati del vicino Monastero Basiliano. In seguito a dei contrasti avvenuti a causa di questa doppia dipendenza, Don Melchiorre Basilicò e gli abitanti del luogo decisero di edificare nel 1609 la chiesa parrocchiale di Santa Maria Maggiore.

 

Una leggenda, ancor viva a Gala, narra che tre ricchi fratelli fecero a gara per costruire la masseria fortificata più bella e più grande. Non sappiamo se la leggenda sia vera o meno, ma le tre costruzioni, risalenti al XVI secolo, esistono tuttora e sono pressoché analoghe nell’impianto.

La più conosciuta di queste masserie fortificate è Torre Mollica che sorge in mezzo alle tre. Si presenta nelle condizioni migliori e possiede una certa ricercatezza architettonica.

L’altra masseria fortificata è Torre Cappa, molto simile alla precedente ma con un accentuato carattere di ruralità. 

La Torre di Sipio pur essendo semi diroccata è la più suggestiva: immersa in un uliveto è in parte ricoperta dall’ edera e presenta un impianto più semplice rispetto alle altre due.  

 

Gala è sovrastata dalla vetta dei Colle dei Re, che si congiunge alla montagna di roccia viva del Gallo Milazzese, visione di rude bellezza naturale, ad essa sono aggregate altre due piccole frazioni, una quasi parallela sul versante ovest dei colli Maloto e l'altra salendo più in su Migliardo.

Dista da Barcellona km. 6.

 

 

 

 

 

 

 

 

Venera di Gala

Santa Martire,  Gala nel X secolo

 

Racconta una leggenda locale che nel X° secolo d. C. a Gala nacque una bambina a cui fu dato il nome di Venera.

Venera fin dalla prima giovinezza fu educata dalla madre e consacrò e dedicò la propria vita a Cristo. I fratelli volevano darla in sposa ma lei non accettò perché aveva deciso di consacrarsi interamente a Dio.

I fratelli, essendo pagani non potevano comprendere tale scelta e quindi pensarono di ucciderla. La giovane donna quindi fuggì e si rifugiò in una grotta nei pressi di Gala dove, secondo la tradizione, un cane giornalmente le portava da mangiare.

Venera infine fu trovata dai fratelli e martirizzata nella stessa grotta dove si era rifugiata il 26 Giugno dell’anno 929, il suo corpo fu sepolto nello stesso luogo del martirio, dove fu costruito un tempio a lei dedicato, (oggi nel territorio di Barcellona Pozzo di Gotto ) ad oggi titolare della parrocchia del quartiere omonimo.

La storia viene anche affermata dal gesuita Ottavio Gaetani, nella sua opera Vitae sanctorum siculorum.

I Monaci basiliani del monastero diffusero nella contrada il culto della vergine martoriata celebrando in suo onore la messa in rito greco-bizzantino, facendo anche affrescare molte pareti, raffiguranti la vita della Santa nel monastero di Santa Maria di Gala.  

 

 

 

Bartolomeo da Reggio

Grande Copista, Reggio  XI secolo

 

Realizzò moltissime pergamene, forse uno fra i piu grandi autori di pergamene basiliane.

Questi, probabilmente il primo Abate di Gala, realizzò nel 1141 una pergamena contenente la vita di San Simeone lo Stilista.

 

 

 

Arnaldo da Villanova

medico, teologo e alchimista,  Valencia 1240

 

Perseguitato nella sua terra e altrove girovagò molto, spagna, francia e venuto in Italia, seppe farsi apprezzare come medico anche da papa Bonifacio VIII (a cui fornì le sue cure contro i calcoli renali) che si mostrò con lui molto tollerante. Tuttavia, nonostante le simpatie del Papa, subì ugualmente condanne e carcere, a Roma e a Perugia.

Rimase sempre molto vicino alla chiesa, ed ai papi che si susseguirono, ma fu sempre perseguito.

Rifugiatosi in Sicilia, alla corte di Federico II d'Aragona, Arnaldo scrisse l'opuscolo De Cymbalis Ecclesia, dove fece professione di fede e di obbedienza al Papa per ingraziarselo. Si narra che proprio di fronte a Bonifacio VIII, Arnaldo compì una delle sue prime trasmutazioni pubbliche, a dimostrazione del suo sapere, ottenendo verghe d'oro purissimo.

Sembra propio che trascorse questo periodo nel monastero di Santa Maria di Gala, dove nella prima meta del trecento, chiese ed ottenne dall’Archimandrita Barnaba il metochio disabitato basiliano di Sant’Elia di Scala Olivieri, dipendente proprio dal monastero basiliano di Gala, dietro pagamento di cinquanta tareni annui.

Dopo la sua morte, nel 1316 i suoi libri furono confiscati e bruciati dall'Inquisizione di Tarragona.

Subito dopo la sua morte si sono perse le tracce del corpo per diversi secoli. Nel 1969 scavando al centro della cappella del Castello di Montalbano Elicona dove aveva soggiornato più volte, venne ritrovato il sepolcro in pietra. Bisogna attendere il 7 maggio 2015, in occasione del 1° Convegno Internazionale di Studio su Arnaldo da Villanova per inaugurare la tomba e consentire agli appassionati di visitare i resti.

 

 

 

Silvestro Maurolico

Grande Copista, Messina XV secolo

 

Abate del monastero che nella seconda metà del Cinquecento (1582-1589), fornì alla biblioteca reale dell’Escorial parecchi manoscritti provenienti da Gala in cambio di libri a stampa. Silvestro pubblicò nel 1613 a Messina la Historia Sagra intitulata Mare Oceano di tutte le Religioni del Mondo, morto nel 1614.

Nipote del famoso matematico messinese Francesco Maurolico.

 

 

 

EUTICHIO AJELLO

grande teologo, Messina 1711/Gala 1793

 

Si tratta del tipico esempio di un intellettuale settecentesco, monaco basiliano, erudito, cultore e appassionato di

varie “scienze”, curioso di conoscere e praticare nuove idee e metodi d’indagine, autore innovativo e originale di opere di storia dell’arte, teologia, storia naturale, agronomia, che respirando la nuova “aria che circola nel “secolo dell’illuminismo”, giròper l’Europa e fu amico e corrispondente dei grandi del suo tempo, tra cui Ludovico Muratori.

Nacque nel 1711 probabilmente a Barcellona Pozzo di Gotto (alcune fonti dicono Messina), studiòcertamente nel monastero basiliano di Gala, frazione collinare di Barcellona. Distintosi per virtùcristiane e per le sue conoscenze in ogni campo disciplinare, divenne abate presso il monastero del Santissimo Salvatore di Messina, incrementòi giàfiorenti studi classici, dispose una nuova compilazione del catalogo dei codici greci, conservati nella biblioteca di quel cenobio.

Secondo l’unica biografia conosciuta, scritta nel 1901 dal giornalista Gioacchino Bartolone, il giovane Eutichio giròle principali città d’Europa, ottenne un insegnamento universitario di teologia e filosofia a Parigi, e fu aggregato a un’accademia londinese.

Fece parte del seguito del siciliano Stefano Riggio, principe di Jaci, inviato ambasciatore dei Borbone di Napoli presso quelli di Spagna, e durante il soggiorno madrileno (1743-1752) fu apprezzato dalla regina Isabella Farnese, tanto che ebbe gli incarichi di bibliotecario e antiquario, direttore del Museo di San Ildefonso (che arricchìcon pregevoli opere d’arte),

consigliere di Stato e consultore di camera. Fu ricompensato dalla sovrana con un pettorale e un anello di zaffiri e diamanti. Fu anche consigliere e teologo del principe D. Luigi Borbone, cardinale arcivescovo di Toledo.

Di ritorno a Napoli, fu eletto Generale dell’Ordine Basiliano e abate perpetuo del monastero della sua cittànatale. Il suo ritratto, oggi perduto, aveva un’iscrizione che testimoniava i prestigiosi incarichi ricoperti: Ill.mus et Rev. P.S.T.M.D. Eutychius Ajello Dr. Sorbonicus, socius anglicanus antiquarius, Pr. musteologus et consilius S.M.R. Regius pensionatus Huius coenobii abbas perpetuus et universi nostri ordinis generalis.

Questo eclettico abate, teologo, studioso delle arti e delle scienze, attraversòle principali cittàeuropee, lasciando dietro di séuna fama quasi sconosciuta in Italia. Fu grande esperto e conoscitore di antiquaria e di arte, attivitàcui si avvicinòtra i primi con metodologie “scientifiche”; nel 1772 fece stampare a Roma l’Horologium Ecclesiasticarum Horarum Volumen, prezioso libro dei “rituali offici” prescritti dall’Ordine di S. Basilio; si occupòdi agronomia e scrisse il Saggio d’istituzioni

d’agricoltura, edito a Napoli nel 1782; sempre a Napoli curòla pubblicazione (1792) delle sue opere in tre tomi:

il primo Analisi delle facoltà scientifiche e modo di studiarle,

il secondo Analisi dell’uomo sopra i punti principali che allo stesso appartengono,

il terzo Analisi della storia arcana della natura.

Morìnel suo monastero di Gala nel 1793.

Personaggi Illustri nati o vissuti a Gala

Ad Oggi

 

Vivono circa 1200, abitanti,

a Gala esiste da più di un decennio lo studio d’arte Epicentro, fondato dal pittore e scultore locale  Nino Abbate. Contiene, in esposizione permanente, circa ottocento opere  su mattonelle di terracotta realizzate  espressamente da grandi artisti italiani contemporanei.

Inoltre funzionano un centro per la terza età, un ufficio postale,  le  scuole dell'infanzia e le elementari e da poco tempo un comitato di qurtiere.

Nella zona, che presenta ancor oggi caratteri di ruralità, sono molto diffusi l’agricoltura e l’allevamento degli animali, in particolare bovini, ovini, suini, equini e animali da cortile.

Gala vanta da tempo immemorabile la presenza importante di alcune sorgive di acque minerali e oligominerali. Le sorgive di Torre Mollica, di Oriceto, di Perratore  e di Vallone Uliveto sono acque alcaline e bicarbonate.

Per l’Epifania una processione attraversa le strade del paese e si svolge una solenne messa. Il 5 agosto si festeggia la Madonna della neve, protettrice di Gala. Si porta in processione la statua della Madonna e la sera si tengono concerti e spettacoli vari, conclusi dai fuochi d’artificio di mezzanotte.

 

MONUMENTI

Chiesa Santa Maria Maggiore Moderna

Chiesa Santa Maria Maggiore Antica

Abbazzia Monastero S.M. di Gala

Fortezza Torre Mollica

Torre di Cappa

Torre Sipio

bottom of page